Centro Valle Intelvi
San Fedele
Alcuni ritrovamenti archeologici fatti nel paese, e pubblicati nella rivista archeologica di Como, ci documentano l'esistenza di un centro molto antico. Nel secolo XII il borgo fiorente di San Fedele si impegnò nella costruzione di una chiesa romanica dedicata a Sant'Antonio Abate.
San Fedele seguì le vicende della Valle Intelvi sotto la giurisdizione del Comune di Como nel secolo XII, e nel secolo XIII divenne feudo dei Camuzzi. Passato ai Visconti nel secolo XIV, nel 1416 e ancora nel 1451 fu ceduto ai Rusconi. Sotto gli spagnoli fu concesso ai Marliani nel 1583 e sotto gli austriaci ai Riva Andreotti nel 1713, divenendo anche il capoluogo del distretto della Valle. Dopo il dominio napoleonico fu sede delle autorità commissariale e pretoriale e capoluogo del distretto di San Fedele.
Il paese partecipò attivamente al movimento di insurrezione della Valle Intelvi. Nel 1833 il commissario Piccinini scopri l'organizzazione della Giovane Italia e venne in possesso di documenti compromettenti per i patrioti i quali, dopo averlo inutilmente pregato di non denunciarli, lo uccisero, mentre stava chiudendo l'ufficio commissariale di San Fedele. Nel 1848 furono fatti prigionieri 60 soldati croati che presidiavano la valle. La grande gloria di San Fedele è stato il patriota Andrea Brenta che fu l'eroe dell'insurrezione intelvese del 1848.
Nel borgo oltre alla già citata chiesa di Sant'Antonio Abate, troviamo la chiesa di Santa Liberata con un altare tardoseicentesco intitolato alla Vergine che deriva dai grandi modelli di Gian Lorenzo Bernini e la chiesa di San Rocco, la cui vita è ben espressa da un ciclo di affreschi monocromi di fine Settecento.
Chiesa di Sant'Antonio Abate
La chiesa di Sant'Antonio Abate è impreziosita all'esterno dal bellissimo portale romanico alla francese, mentre all'interno è riccamente decorata con stucchi. Notevole è l'Annunciazione sull'arcone di ingresso del presbiterio. La cappella di sinistra custodisce l'altare con la statua settecentesca della Madonna del Rosario e il coevo paliotto in scagliola del 1741 fatto per "Grazia ricevuta" e firmato da Giovanni Battista Rapa, mentre nella cappella di destra è celebrato il culto carliano dopo la beatificazione del 1610.
Tra i dipinti più antichi ricordiamo il cinquecentesco affresco de "Il Battesimo, la Madonna col Bambino e i Santi Giobbe e Antonio Abate".
Nello splendido armadio della sagrestia, destinato a custodire gli oggetti di culto, aprendo l'anta centrale superiore possiamo ammirare gli stupendi dipinti legati alla "Deposizione".
La chiesa è sempre aperta. Ascolta il podcast per conoscere la storia e le opere d'arte al suo interno.
Chiesa di Santa Liberata
Chiesa di San Rocco
Negli ITINERARI le brochure delle singole chiese.